Credito d’imposta: una leva per il dopo coronavirus
L’emergenza coronavirus necessita di manovre per la ripresa economica, la “Fase 2”, così chiamata dal Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte.
In un articolo de Il Sole 24 Ore del 17 di Marzo, all’interno del Rapporto Impresa 4.0, si afferma l’esigenza di attuare le norme del Piano Impresa 4.0 contenute nell’ultima legge di bilancio.
Potenziare l’intera struttura del programma potrebbe incentivare la ripresa. Spingere in modo più deciso gli investimenti privati è una delle priorità del ministro dello sviluppo economico Stefano Patuanelli.
Tre le misure principali:
- Aumentare le aliquote del beneficio fiscale;
- Innalzare le soglie per gli investimenti;
- Rendere triennali le agevolazioni, che al momento si applicano solo al 2020.
La ripartenza si avrà supportando e incentivando le imprese ad investire in beni strumentali nuovi, in questo modo si permetterà la ripresa economica.
Nel Piano Transizione 4.0, nuovo termine per definire Industria 4.0, sono previste molteplici agevolazioni che possono giovare settori vari e imprese di dimensioni diverse:
- per gli investimenti in beni strumentali nuovi è riconosciuto un credito d’imposta nella misura del:
- 40% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro
- 20% del costo per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 10 milioni di euro.
- per gli investimenti in beni immateriali funzionali ai processi di trasformazione 4.0 è riconosciuto un credito d’imposta nella misura del:
- 15% del costo, nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 700.000.
- per investimenti in altri beni strumentali materiali, diversi da quelli ricompresi nel citato allegato A, è riconosciuto un credito d’imposta nella misura del:
- 6% nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 2 milioni di euro.
Si sottolinea una notevole differenza del 34% incentivo per una ripartenza.
Date le parole del Ministro dell’Economia potrebbe addirittura essere incrementata, stimolando non poco le imprese ad innovare e ad investire per la ripartenza.
Ripartenza per tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato in quanto possono usufruire di tutte le agevolazioni descritte sopra. Rimangono, escluse le imprese in stato di liquidazione volontaria, fallimento, liquidazione coatta amministrativa, concordato preventivo senza continuità aziendale.